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Siamo ostetriche e ci sta a cuore la salute, soprattutto quella delle donne.

La salute delle donne è importante per tutti infatti esistono numerose evidenze che laddove le donne sono istruite, informate e in salute tutta la società se ne avvantaggia..

Purtroppo il nuovo virus SARS-Cov-2 sta provocando una grave crisi planetaria, a livello sanitario, sociale ed economico.

La riflessione cruciale, a nostro parere, deve essere come trasformare questa crisi in una grande opportunità di ripensare il nostro stile di vita e soprattutto di migliorare il nostro stato di salute generale. Che tutti questi lutti non siano invano.

Allora ci chiediamo, in un momento come questo, in cui molti ospedali sono quasi al collasso con il personale sottoposto a grave stress, non sarebbe stato meglio se ogni donna incinta avesse potuto avere  la sua ostetrica di fiducia a cui poter far riferimento per l’assistenza in gravidanza e al parto, come del resto raccomandato dall’ISS già dal 2010?

In un momento come questo, non sarebbe stato meglio che le partorienti potessero decidere di restare a casa loro o recarsi presso una casa maternità per far nascere il loro bambino  senza rischiare di positivizzarsi e senza sovraccaricare l’area ospedaliera?

Sappiamo già da tempo che la stragrande maggioranza di donne, soprattutto se seguita con una modalità di sostegno della fisiologia  da ostetriche competenti, può vivere un percorso di salute in gravidanza e anche durante il parto.

Oggi ci sentiamo ripetere ogni giorno a gran voce “restate a casa!”, andate in ospedale solo se ne avete assoluto bisogno o se siete molto ammalati. Eppure continuiamo a accettare come normale che, come ogni giorno negli ultimi 60 anni o giù di lì, moltissime donne sane si recheranno in ospedale per partorire.

Le metanalisi  degli studi disponibili ci dicono che il parto in ospedale comporta più interventi, come tagli cesarei, episiotomie, induzioni, separazione del neonato, recisione precoce del cordone ombelicale, solo per fare un esempio, con relativi effetti collaterali e possibili complicazioni e minor soddisfazione dell’esperienza.

Allora come mai in Italia al giorno d’oggi alle donne viene negato il diritto di scegliere il luogo dove partorire, scelta che è stata dichiarata un diritto umano dalla nostra corte Europea dei Diritti Umani?

Viene negato perché non hanno modo di ricevere informazioni corrette, circondate come sono da una cultura in cui ancora si pensa che il parto programmato fuori dall’ospedale sia pericoloso, fatto  peraltro smentito dai numeri.

Viene negato perché, per poter scegliere l’assistenza continuativa delle ostetriche, percorso che viene definito il più adatto sia dall’OMS che dal nostro Istituto Superiore di Sanità, deve pagare di tasca propria, tranne lodevoli e parziali eccezioni.

Questo diritto negato si traduce per le donne in un maggior numero di interventi inutili e spesso dannosi, di allattamenti mancati, di infezioni, di insoddisfazione, di complicazioni evitabili.

Senza dimenticare che per i neonati nascere in ospedale significa essere esposti più facilmente a infezioni, separazione dalla madre, nascita con taglio cesareo, allattamento artificiale, privazione del sangue da cordone, tutti fattori che possono minare l’equilibrio del loro sistema immunitario che inizia la sua importantissima funzione proprio alla nascita, in una finestra temporale che non si aprirà mai più.

Non intendiamo negare che per alcune donne e bambini, con fattori di rischio o patologie particolari, una buona struttura ospedaliera resti il luogo più adatto.

Crediamo però che sia giunto il momento di una seria riflessione sul fatto che è bene che le donne che possono, cioè la maggior parte, possa restare a casa!

Ci auguriamo di cuore che tutte le sofferenze di questo triste e travagliato periodo possano essere compensate dal concepimento e dal parto di scelte lungimiranti per il futuro di tutte e di tutti.

Possiamo e dobbiamo guarire il mondo “un bambino alla volta”!

#iorestoacasa