Quante volte ho sentito questa frase, negli anni di lavoro con le madri durante il puerperio: “avrò abbastanza latte?” oppure:”non voglio per un mio bisogno far morire di fame mio figlio” … e le donne già dalla gravidanza che esprimono i loro desideri sul riuscire ad allattare, “se sarò fortunata ad avere latte!”
Timori e remore scaturiti da un messaggio sociale tramandato negli ultimi 40 anni in cui la maternità e le cure del neonato non sono più un affare di donne e madri esperte ma di bilance, grafici, curve di crescita e chi più ne ha più ne metta. Tanti dubbi sulle proprie competenze di madre prima di tutto ma anche di donna mammifero, che può concepire, può portare a termine una gravidanza, può partorire e poi però potrebbe non avere latte… possibile che madre natura ci abbia fatto uno scherzo del genere? Si è possibile quando durante la gravidanza non si ricevono informazioni corrette e aggiornate riguardo la fisiologia della lattazione umana, possibile quando durante la gravidanza si assumono farmaci che interferiscono con il delicato equilibrio immunoneuroendocrino materno-fetale senza un’indicazione seria, possibile quando durante il parto si usino farmaci e possibile quando immediatamente o nelle ore successive il parto, il bambino viene separato dalla madre.
Allora provochiamo danni al nostro altresì perfetto funzionamento. Il modo in cui si sceglie di vivere i mesi della gravidanza (salutogenesi vs modello medico) e il modo in cui si sceglie di accogliere il proprio bambino alla nascita, sono l’ago della bilancia sul successo dell’allattamento materno e sulla sua durata nel tempo, sul senso di competenza materna e sul senso di competenza del neonato, colui che sa da subito come fare del resto! Si perchè se per la madre il gesto di allattare non risulta “naturale”, immediato, istintivo lo sarà per il neonato. Quando la placenta smette di nutrire il bambino, lui è spinto istintivamente a ricercare il seno e se non separato alla nascita potrà con i suoi tempi fare la sua scalata per poi raggiungere la cima e assaporare il prezioso colostro che saprà colonizzare il suo intestino, idratare, stabilizzare la glicemia, avviare la motilità intestinale e scatenare la conseguente emissione di meconio, ridurre la possibilità di ittero neonatale, fornire enormi quantità di anticorpi, rimodellare il cranio. La prima suzione aiuterà anche la madre: ossservando il bambino imparerà a capire il processo, il suo utero gioverà dell’ossitocina che la suzione mette in circolo diminuendo di molto il rischio di sanguinamento eccessivo, permetterà a madre e figlio di creare quel legame che nessuno mai potrà più sciogliere. Fin da subito i seni riceveranno uno stimolo prezioso che permetterà al sistema neuroendocrino materno di iniziare i lavori per la produzione di latte. Solo attraverso il costante e continuo svuotamento dei seni si arriverà a produrre latte in quantità adeguate alla crescita del proprio bambino. Non esistono pozioni o pillole che ci daranno latte a sufficienza ma come dice la celebre frase: abbiamo latte solo se allattiamo e non viceversa!