Estate! Il momento giusto per parlare di Parto in Acqua.
Anche pochi giorni fa è nata una bimba in acqua da noi a Zoe’ Casa Maternità, ne abbiamo assistiti tanti di parti in acqua ed è sempre una bella emozione, come per ogni nascita del resto.
I detrattori del parto in acqua ne parlano come di una moda, se fosse così sarebbe una moda ben duratura visto che i primi parti in acqua risalgono agli anni ’60 del secolo scorso in Russia!
Anzi il primo parto in acqua di cui sia abbia notizia è del 1803 in Francia, sembra che una donna esausta dopo un lungo travaglio si sia immersa in acqua calda ed abbia partorito poco dopo.
In realtà l’immersione in acqua è un ottimo modo per ridurre eventuali tensioni che possono rendere un travaglio più doloroso del necessario ed è talmente efficace come metodo antalgico che alcuni la chiamano Waterdural.
Simile all’epidurale come efficacia ma senza nessun effetto collaterale se non quello di facilitare anche la nascita.
Bello no?
Sicuramente non consigliamo di decidere prima di voler partorire in acqua perchè non è detto che sia l’elemento giusto per ogni travaglio e anche in questo cerchiamo di personalizzare l’assistenza.
E’ proprio considerare ogni donna, coppia, bambino, travaglio, parto, puerperio a se’ che ci permette di ottimizzare gli esiti in termini di salute e soddisfazione.
Ci sono donne che beneficiano moltissimo dall’immersione in acqua durante il travaglio ma che poi hanno bisogno di uscire per l’ultima fase del travaglio e sentire la Terra sotto i piedi, altre che non hanno voglia di immergersi, altre che “non facciamo in tempo!”, altre invece non uscirebbero piu’.
Ad ognuna la sua esperienza e non ce n’è una migliore di un’altra purchè l’assistenza sia rispettosa e l’ambiente favorisca il parto.
L’acqua come elemento e’ sempre valido pero’ e anche quando l’immersione in vasca non e’ raccomandabile una luuuunga doccia funziona sempre.
E dal punto di vista del bambino?
Quello che sappiamo ad oggi è che il parto in acqua non è rischioso per il neonato e che favorisce una transizione alla vita extra-uterina più graduale dal momento che il nascituro passa da un ambiente liquido ad uno liquido per poi essere sollevato fuori dall’acqua e messo subito a contatto con la madre. Questo è anche il motivo per cui i bambini nati in acqua possono avere un adattamento leggermente più lungo rispetto ai bimbi nati fuori dall’acqua, cioè respirare e diventare rosa leggermente più tardi senza che questo influisca sulla loro salute in alcun modo.
Infatti c’e’ sempre il cordone ombelicale, che ci guardiamo bene dal toccare o tagliare, che continua a portare al bambino prezioso sangue ed ossigeno che la placenta continua a fornire e che gli permette di adattarsi al meglio e di iniziare la sua vita terrena con le sue risorse intatte.
Naturalmente, per ogni parto, il rispetto dei tempi della donna, del bambino e della sua placenta e’ la nostra parola d’ordine, sia che avvenga in acqua sia in qualunque altro modo.