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Eccoci ai primi giorni del 2019 e mentre aspettiamo la prima nascita dell'anno qui a Zoè possiamo fare i conti su come è andato il 2018, in termini di qualità dell'assistenza e di esiti, di salute delle madri e dei bambini che abbiamo assistito in casa o in casa maternità.
Non troverete qui i numeri di coloro che si sono rivolte a noi ma che hanno partorito in ospedale, o perchè non si sentivano pronte ad una nascita extraospedaliera o perchè prima della 37° settimana avevano una condizione che non permetteva lo svolgersi del parto extraospedaliero in sicurezza.
A tutte è stata comunque offerta la nostra assistenza nel modo che più ritenevano opportuno.
Ricordate... noi ci siamo per ogni donna!
Laddove è possibile in completa autonomia, laddove vi sia un dubbio o una necessità, con l'aiuto e la consulenza degli specialisti e delle strutture più adeguate.
Ma veniamo ai numeri e vediamo come è andata.
Come equipe di ostetriche, Ivana, Daniela, Sara, Chiara e Saretta, abbiamo preso in carico per un parto extraospedaliero 30 donne che a 37 settimane, dopo essere state seguite da noi per tutta, o almeno parte, della gravidanza, presentavano una condizione globale di salute.
Di queste 31 donne 18 hanno scelto di partorire a casa loro e 12 di partorire a Zoè.
Una donna che aveva scelto di partorire a Zoè il suo secondo figlio ha chiesto, senza che vi fossero motivi clinici, di essere trasferita in ospedale in periodo espulsivo. Dopo pochi minuti era nella Sala Parto del Cristo Re dove ha ricevuto una epidurale e una buona assistenza al parto vaginale. La nostra assistenza a lei e al bambino è continuata sia in Sala Parto che poi a casa.
Di 31 donne, 17 erano pluripare, avevano cioè già avuto un'esperienza di nascita, più o meno gratificante, 14 di loro erano invece alla prima esperienza.
Quest'anno abbiamo avuto due reali complicanze senza nessun esito negativo. Due donne hanno avuto perdite ematiche nel dopoparto superiori alla norma. Non è stato necessario effettuare trasferimento in ospedale e stanno entrambe benissimo.
Cinque donne risultavano positive allo streptococco, hanno scelto di partorire comunque fuori dall'ospedale e non ci sono state conseguenze di sorta.
A proposito di complicanze, spesso si sceglie di partorire in ospedale per timore che possa succedere qualcosa al nascituro. Timore piuttosto infondato laddove si ascoltano attentamente i bisogni di madre e bimbo e il parto non viene forzato. Tra le altre si teme l'eventualità, molto spesso data come motivazione per parti forzati e tagli cesarei, delle problematiche del cordone.
Ebbene quest'anno sono nati con noi ben due bambini con un nodo vero di funicolo, e stanno benissimo!, a riprova che anche laddove potrebbe esserci un pericolo i bambini sanno nascere in sicurezza (se non si usano interventi per accellerare).

Delle donne che hanno effettivamente partorito a casa (per casa intendiamo anche la casa maternità) nessuna ha subito separazione dal neonato e l'83 % dei bambini si è attaccato al seno entro due ore dalla nascita.
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