Siamo dei mammiferi e su questo non ci piove…a meno che non facciamo finta di scordarcene…
Ma siamo anche umane e quindi dei mammiferi un po’ diversi dagli altri.
Noi donne e i nostri compagni uomini siamo da tempo la specie che ha colonizzato il Pianeta Terra, nel bene e nel male, e che attualmente domina sulle altre specie di viventi.
Tutto questo non è successo perchè siamo più forti o più agili o necessariamente più intelligenti (esistono molte forme di intelligenza e trattare il nostro Pianeta come stiamo facendo attualmente forse non lo è del tutto) ma perchè siamo tra le specie più adattabili.
Siamo cosi adattabili che non abbiamo un solo habitat ma moltissimi, potendo vivere dove è molto caldo come dove è molto freddo. Non esiste una vera dieta umana perchè siamo virtualmente capaci di mangiare di tutto, e lo facciamo, adattandoci ai diversi climi e ambienti.
Oltre al fatto che siamo cosi adattabili (più o meno come i topi e gli scarafaggi giusto per non montarci la testa) siamo la specie dominante sul Pianeta Terra per due motivi fondamentalmente:
il primo perchè evidentemente il nostro sistema di riproduzione funziona ed è sicuro (come del resto per tutti gli altri mammiferi) permettendoci di avere un parto seguito da una madre e un neonato in perfetta salute con le risorse intatte e pronti a vivere in un ambiente altamente ostile, che sia la savana di duecentomila anni fa o la moderna giungla cittadina dove i pericoli sono di ben altra natura ma esistono comunque (stress cronico, inquinamento, scarso sostegno ecc.).
Il secondo (come spiega Yuval Noha Harari in questo interessante intervento https://www.youtube.com/watch?v=nzj7Wg4DAbs) è che noi crediamo alle storie. Siamo di fatto gli unici animali che si raccontano e tramandano storie e che su queste storie costruiscono imperi, religioni, sistemi politici, intere organizzazioni sociali.
Interessante no? Tra queste storie ve ne è una che circola ormai da molti molti anni ed è quella che il parto è un evento pericoloso, che il corpo delle donne non è adatto a partorire senza aiuti esterni e che i bambini hanno bisogno di aiuto e tecnologia per nascere altrimenti sarebbero a rischio in ogni momento del processo nascita. Se tutto ciò può essere vero in rari casi, per cui ben vengano le possibilità di aiuto che ci offre la moderna ostetricia, non può certamente essere applicato a tutte le donne e i bambini come stiamo facendo attualmente in tutto il mondo o quasi, altrimenti non si spiega come la nostra specie sia potuta sopravvivere per migliaia di anni senza medici, ospedali e tutto l’ambaradam che gira intorno alla nascita.
La verità che ci offrono attualmente le neuroscienze è che la fisiologia umana prevede un parto sicuro, gratificante ed efficace altrimenti non potresti essere qui a leggere queste righe perchè ci saremmo estinti da tempo. Parto che in presenza di ostetriche esperte e nell’ambiente giusto (quello che si percepisce più sicuro e dove si rispettano i bisogni e i tempi della donna e del bambino) raggiunge l’apice della sicurezza e gratificazione.
Ma torniamo alla nostra adattabilità che sicuramente è stata di grande aiuto negli anni della lotta alla sopravvivenza e lo è ancora in tante occasioni. Un’adattabilità così estrema che le donne si sono abituate a partorire in posizioni e condizioni che sono di fatto sfavorevoli alla sicurezza del parto e i bambini riescono a nascere più o meno bene anche laddove la loro nascita è fortemente disturbata.
In questo caso la nostra adattabilità si sta ritorcendo contro di noi, perchè allora non godere dei vantaggi di un’assistenza rispettosa della fisiologia, con i vantaggi che le tecniche attuali ci offrono in termini di aiuto, qualora realmente ve ne fosse la necessità?
Perchè non smettere di credere alla “fabula dominante” (http://partocantato.blogspot.com/2014/04/mille-storie-contro-una-fabula-articolo.html), riprenderci la sicurezza e gratificazione del parto e le nostre competenze lasciando intatte quelle del nostro bambino?
Questo è quello che cerchiamo di fare noi di Zoè, vi aspettiamo di persona per parlarne!